“Progetto cinetico”
anni sessanta
cm 22 x 28
Matita su carta
firmato in basso a destra “Finzi”
Si tratta di un progetto per un’opera dei primi anni sessanta, non realizzata
L’opera è accompagnata da certificato di archiviazione rilasciato dall’Archivio Ennio FINZI, si tratta di un progetto originale di un’opera risalente al periodo optical dell’artista.
L’opera verrà pubblicata su un prossimo volume di progetti anni sessanta-settanta.
Documentazione attestante la sua archiviazione presso l’Archivio Finzi
Ennio Finzi (Venezia, 1931), tra i più importanti astrattisti italiani, esordisce nel 1947 alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia dove nel 1956 e 1958 realizza due importanti mostre personali introdotte a catalogo da Toni Toniato e Umbro Apollonio. Nel 1957 espone alla Galleria Schneider di Roma (presentato da Virgilio Guidi) e alla Numero di Firenze, mentre nel 1958 alla Apollinaire di Milano (con testo critico di Giuseppe Marchiori) presenta le ultime ricerche sul tema dei “ritmi luce-vibrazione” che interessano Lucio Fontana. Sempre negli anni cinquanta espone in mostre collettive sullo Spazialismo alla Galleria del Cavallino di Carlo Cardazzo. Partecipa su invito alla Quadriennale del 1959 e nuovamente nell’edizione del 2000. Nel 1986 prende inoltre parte alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.
Considerato tra i precursori italiani nell’ambito del cinetismo e dell’arte programmata, fin dagli anni cinquanta sviluppa la sua ricerca all’interno della visualità pura. La rigorosa strutturazione del suo linguaggio pittorico che si sviluppa per tutti gli anni sessanta e settanta, viene teoricamente sostenuto da Umbro Apollonio e Carlo Belloli. Elabora in seguito una ricerca fondata nuovamente sul colore, contribuendo alla definizione di una nuova linea di astrazione che dagli anni ottanta perdura fino ad oggi. Ha eseguito inoltre lavori su carta, progetti sulla visualità strutturata e opere a pastello con collage su cartoncino fin dagli anni cinquanta.